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giovedì 23 febbraio 2017

Rag n Bone Man a Rumors Festival 2017

Rag’n’Bone Man


16 giugno 2017
Teatro Romano Verona




Di persona, Rory è l’esatta definizione di un gigante buono. Un uomo grande, barbuto, con tatuaggi che non recitano “amore e odio” ma “soul e funk” impresse con l’inchiostro sulle sue nocche.
Il prodigioso talento di Rory Graham, stella nascente sotto lo pseudonimo di Rag’n'Bone Man, ha iniettato una ventata di novità nella musica blues.
Cresciuto ad Uckfield, a 20 miglia dalla costa di Brighton, la musica ha accompagnato tutta la sua vita: suo padre suonava la chitarra, sua madre cantava e c’era sempre qualche disco che riecheggiava per la casa.


All’età di 15 anni inizia a suonare in una band drum ‘n’ bass sotto lo pseudonimo di Rag ‘N’ Bonez, nome ispirato alla sitcom Brit anni ‘70, “Steptoe And Son”. La piccola cittadina però sta stretta a Graham che capisce di doversi trasferire a Brighton per poter continuare a lavorare con la musica. Dopo aver testato le sue capacità di rapper in alcune serate open-mic hip hop, inizia a fare la spola fino a Londra per esibirsi al Slip Jam B di Brixton. Qui incontra Gizmo e DJ Direct con cui forma i The Rum Committee. La crew supporta le date di Pharoahe Monch e KRS-One al Concorde 2 di Brighton e pubblica un album via Bandcamp.
Nel 2014 Graham pubblica l’Ep “Wolves”, contenente nove tracce – un album, a tutti gli effetti, in cui riecheggia la sua predilezione per i giganti del jazzy hip hop come Gang Starr – e alcune importanti collaborazioni con Vince Staples, Stig Of The Dump, e Kate Tempest.
I molti talenti di Graham – il suo essere un cantautore versatile, la sua voce profonda e la sua capacità nell’esprimere emozioni – suscitano l’interesse della Columbia Records con cui firma per “Wolves”. La title track dell’Ep è attualmente la sigla iniziale della nuova serie di punta della BBC, “New Blood”. Nel 2015 esce “Disfigured” in cui opta per un suono più spoglio, ispirato alla musica di Al Green. “Mi ricordo di aver pensato, ‘posso fare quello che voglio ora, quindi se faccio qualcosa che suona bene, non devo preoccuparmi di etichettarlo sotto un preciso genere. Ecco perché c’è un brano che suona come Bon Iver, uno che è hard blues-rock, e uno che è più hip hop/soul”.
La scorsa estate, dopo quasi un decennio e mezzo di sperimentazione e studio, messa a fuoco e messa a punto, il nome di Rag’n'Bone Man è iniziato a diventare familiare. Rory ha trascorso l’inverno a lavorare sul suo album di debutto insieme al produttore Mark Crew, a Two Inch Punch, aka Ben Ash (che ha lavorato come co-compositore / produttore per Sam Smith, Jesse Ware e di Damon Albarn), e a Jonny Coffer (un altro produttore, il cui curriculum spazia dal brano “La La La” di Naughty Boy’s alle tracce del recente album di Beyoncé).
In una cultura post-millenaria in cui i talenti emergenti vengono educati ad una uniformità di fraseggio e tecnica, Rag’n'Bone Man arriva come antidoto. Consumatore ossessivo della musica, le qualità di Rory riverberano in ogni nota che canta. Così come “Soul” e “Funk”, Rory ha la parola “stella” scritta su di lui.



mercoledì 1 febbraio 2017

Patti Smith Grateful 2017

Patti Smith 




8 maggio 2017

Teatro Filarmonico di Verona


A distanza di tre anni dal tour acustico “The Smith’s’ Family”, Patti Smith torna sul palco a presentare il suo nuovo spettacolo “Patti Smith – Grateful”, dove sarà accompagnata dai figli, dal bassista, chitarrista e direttore musicale Tony Shanahan. “Grateful” ci ricorda l’omonima canzone presente nel suo album “Gung Ho” del 2000, ed è sentimento scelto dalla poetessa del rock, che ha compiuto 70 anni a dicembre, per esprimere una vicinanza speciale verso chi da sempre la ama e la sostiene. 
Vera icona del rock vivente, Patti Smith, nella sua carriera di oltre quaranta anni, ha voluto ed è riuscita ad analizzare il mondo in tutte le sue forme d’arte, attraverso la musica, la fotografia, la poesia, i romanzi, la pittura e la scultura, lasciando un segno indelebile in ogni sua espressione.
Amata, discussa, idealista, la “sacerdotessa” del rock è tra gli artisti più influenti di sempre, citata spesso come fonte di ispirazione e punto di riferimento da artisti del calibro di Michael Stipe (R.E.M.), Morrissey, Johnny Marr (The Smiths), Madonna, U2 e tanti altri.
Patti Smith ha saputo trasformare quella bambina timida che racconta di essere stata, in una donna dalla forte personalità, sfociata in un’artista senza tempo, già destinata a segnare le generazioni future con brani che hanno già influenzato quelle contemporanee: “People Have The Power”, “Gloria” (cover del brano dei Them di Van Morrison), “Dancing Barefoot” e “Because The Night” (scritta insieme a Bruc Brani come “People Have The Power”) sono e saranno il racconto di una leggenda che non smetterà mai di scrivere il rock internazionale.
“Patti Smith – Grateful” darà la possibilità al suo pubblico di ammirare ancora una volta lo spessore di un'artista che, dopo oltre quarant'anni di carriera, riesce ad esibirsi con la stessa grinta e spirito punk degli esordi.




TOUR ITALY 2017

4 maggio - Parma,
Teatro Regio
6 maggio - Torino, 
Auditorium Rai Arturo Toscanini
7 maggio - Sanremo, 

Teatro Ariston
8 maggio - Verona, 

Teatro Filarmonico
10 maggio - Cremona, 

Teatro Ponchielli
12 maggio - Bologna, 

Teatro Manzoni
13 maggio - Roma, 

Auditorium Parco della Musica



martedì 22 novembre 2016

The Lumineers 12 luglio 2017 Castello Scaligero di Villafranca (Vr)


The Lumineers





ROMA VENUE TBD 10 lUGLIO 2017

ANCONA SPILLA FESTIVAL 11 lUGLIO 2017





12 luglio 2017 Castello Scaligero 

 Villafranca (Vr)


Dall’annuncio del loro secondo album, Cleopatra, The Lumineers hanno collezionato un successo dietro l’altro in tutto il mondo.
Solo nel nostro Paese la band ha registrato ben quattro sold out.
È a grande richiesta che The Lumineers annunciano 
il loro ritorno in Italia a Luglio 2017:
Il loro coinvolgente sound ha scalato le classifiche mondiali
conquistando milioni di fan.
Cleopatra, il secondo album della band, pubblicato lo scorso 8 Aprile via Universal Music e anticipato dal singolo Ophelia, ha raggiunto in pochissimo tempo il primo posto nelle classifiche americane ed europee.
Il loro omonimo disco di debutto è stato nominato ai Grammy Awards come Best New Artist e Best Americana Album, rimanendo per 46 settimane alla #2 posizione della Billboard 200.
Ho Hey, il singolo che ha consacrato il loro successo, è rimasto per ben 62 settimane in #3 posizione nella Billboard Hot 100, raggiungendo oltre 157 milioni di visualizzazioni su YouTube.
A quattro anni di distanza dal disco che li ha consacrati, la band torna sulla scena musicale con un secondo lavoro, Cleopatra capace di dimostrare come Schultz e Fraites – insieme alla violoncellista e cantante Neyla Pekarek- non abbiano dato la loro fortuna per scontato, né si siano seduti sugli allori. Con l’aiuto del produttore Simone Felice, l’uomo che Wesley chiama “il nostro sciamano”, la band si è trasferita a Clubhouse, uno studio di registrazione in cima a una collina nelle zone rurali Rhinebeck, NY, non lontano da Woodstock, per registrare il nuovo lavoro.
“Abbiamo utilizzato lo stesso approccio del primo album, registrando demo in una piccola casa che abbiamo affittato vicino a Denver la prima volta”, 
spiega Wesley.
“Wes si occupa di tutti i testi”, dice Jeremiah, “e insieme facciamo tutto il resto: la musica, la melodia e la struttura. Non ci sono né regole né ruoli nel nostro processo di scrittura, lavoriamo insieme fino a che non siamo d’accordo che abbiamo qualcosa di fantastico”.
“Il disco riflette ciò che ci è successo negli ultimi tre anni”, aggiunge Wesley. “Abbiamo cercato di creare la migliore versione possibile di ogni canzone […]. C’è voluto un sacco di lavoro per farle funzionare insieme. È stata un’esperienza molto intensa e bella. Abbiamo combattuto molto, versato molte lacrime, ma abbiamo tirato fuori delle cose davvero incredibili, e alla fine siamo stati meglio. Ha trasformato il nostro rapporto”.
Cleopatra prende il nome dalla title track, e si ispira a una donna della Repubblica della Georgia, una conoscente della migliore amica della moglie di Wesley che lui ha incontrato durante una visita lì. La donna guidava un taxi con una lattina di birra tra le gambe e una sigaretta in bocca. Aveva avuto una vita molto difficile e si struggeva per l’uomo che l’aveva lasciata dopo la morte del padre. “C’era un senso di sfida di lei”, annuisce Wesley. “Lei accettava il suo destino, ma non riusciva ancora a comprenderlo”.
Cleopatra parla anche di quello che Wesley definisce “the elephant in the room”, il successo della band e il modo in cui a volte può mettere un bersaglio sulla schiena. Le note sincopate del pianoforte in “Ophelia” (“I got a little paycheck/You got big plans/You gotta move/I don’t feel nothin’ at all”), la chitarra in “Angela” (“The strangers in this town/They raise you up just to cut you down”) e il patto faustiano descritto in “My Eyes” (“Oh, the devil’s inside/You open the door/You gave him a ride/Too young to know/Too old to admit/But you couldn’t see how it ends”) descrivono i pericoli che si nascono dietro il conseguimento dei propri sogni, quando tutti conoscono il 
tuo nome e le tue canzoni.
“Continuiamo a fare la musica che vogliamo”, dice Wesley. “Crediamo in questa ed è un vero lavoro d’amore. Vogliamo solo continuare a raggiungere più persone possibili con le nostre canzoni”. Dato il successo di Cleopatra non dovrebbero esserci problemi.








martedì 8 novembre 2016

Robbie Williams - 14 LUGLIO 2017 - Unica data italiana - Stadio Bentegodi, Verona

                Robbie Williams                                                                    

The Heavy Entertainment Show


Unica data italiana

Stadio Bentegodi, Verona

14 LUGLIO 2017 

Special guest: Erasure    

Robbie Williams 
annuncia un nuovo tour di stadi per il 2017!






 
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